Hygge Valentine

Da settimane siamo bombardati da offerte per alberghi, ristoranti e cioccolatini a forma di cuore, ma più penso alla giornata di San Valentino e più mi viene in mente una sola parola: hygge”.

È un termine danese che in italiano, e in tutte le altre lingue, si traduce in uno stile di vita, un modo di essere, una filosofia.

Hygge, in effetti, è uno stato d’animo, una predisposizione alla serenità che si esplicita nella capacità di creare un ambiente rilassante per accogliere se stessi e gli altri; nella voglia di essere presenti nel qui ed ora, spegnendo computer e smartphone, per connettersi emotivamente con chi ci sta accanto; nell’autentico desiderio di ascoltarsi reciprocamente; nella gioia delle piccole cose come la casa e gli affetti.

Non a caso, la parola deriva dal germanico, “hyggja”, che significa “sentirsi soddisfatti”.

E quindi, per essere hygge, dobbiamo prima capire cosa ci rende pienamente soddisfatti e scegliere di dare priorità alle cose che contano.

Marie Tourell Soderberg, nel suo libro Il metodo danese per vivere felici, racconta che, per i danesi, ciò che conta davvero è trascorrere del tempo con le persone che amano, in un ambiente domestico accogliente, allentando la pressione, alla fine di una lunga e impegnativa giornata.

Detta così non sembra una grande scoperta. Sembra quasi scontato. Eppure, mentre da noi il multitasking diventa la malattia del secolo, i danesi si confermano ogni anno al primo posto del Rapporto Mondiale della Felicità dell’Onu.

E chi l’avrebbe mai detto un popolo del Nord Europa, con i suoi freddi e bui inverni, sarebbe venuto a ricordarci qual è il sapore vero della vita. Perché loro, come dice la  Soderberg, aspirano al “nutrimento per l’anima attraverso le relazioni”.

Ma per questo non serve una ricetta, un regalo o un luogo speciale. Basta guardarsi dentro, ascoltare il proprio cuore e parlare al cuore di chi si ama.

Gli americani la chiamerebbero emotional connection, la più innata capacità dell’essere umano che abbiamo sepolto sotto cumuli di tensioni e preoccupazioni, facendone fare le spese proprio a chi ci ama di più.

Sempre di corsa, facciamo troppe cose, riflettendo su poche.

Nutriti di tecnologia, chattiamo con tutti e non ascoltiamo nessuno.

E allora se l’omonimo Santo è il protettore dei matrimoni e dell’armonia tra innamorati, San Valentino è sicuramente una festa hygge: è la festa dell’armonia; armonia con se stessi, con il proprio partner e con i figli.

Perché “l’erba è più verde dove si innaffia”, dice l’autrice danese. E cosa c’è da innaffiare, coltivare e proteggere ogni giorno, se non l’armonia familiare in cui tutto scorre, tra salite e discese, nutrito da quella inesauribile fonte di energia che è l’amore reciproco.   

E allora per quest’anno, a San Valentino, facciamoci un regalo. Recuperiamo la dimensione hygge della coppia e della famiglia: scegliamo per noi e per le persone che amiamo un po’ di sano tempo libero non programmato. Riflettiamo su cosa per noi ha davvero significato, e posizioniamolo ogni giorno al primo posto, per sentirci anche noi veramente hygge.

 

Pubblicato sul blog di Far Famiglia il 14 febbraio 2017

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