È un annuncio di lavoro pubblicato su internet un paio di anni fa, al quale hanno risposto migliaia di persone: 135 ore a settimana, 7 giorni su 7, mobilità costante, predisposizione alla comunicazione, atteggiamento positivo, competenze in medicina, cucina e finanza, nessuna pausa durante la giornata, niente ferie e soprattutto nessuna retribuzione.
Queste le condizioni per essere assunti come “Direttore delle Operazioni”.
Unica ricompensa: l’incommensurabile soddisfazione che si proverà nell’aiutare il proprio assistito.
I candidati che hanno risposto all’annuncio erano scioccati: “È disumano!” – “È illegale!”.
Niente affatto, ci sono milioni di persone che lo fanno ogni giorno, in ogni parte del mondo, da anni. Ma chi?
Le mamme!
L’annuncio in realtà era uno scherzo, una specie di candid camera, per ricordare a tutti che il lavoro più duro del mondo è anche il più importante.
Al di là della richiesta di competenze diversificate (medicina, cucina e finanza) che fa sorridere, la nota che risuona maggiormente è il riferimento ad un atteggiamento sempre positivo e alla gratificante sensazione di rendere felice il proprio “assistito” quale unica ricompensa.
Più che di un “Direttore delle Operazioni”, per me qui si parla di un “Generatore di Energia Rinnovabile”.
Pensateci un attimo: attinge alle proprie risorse energetiche, le trasforma in energia pulita per darle a chi gli sta attorno. Il tutto, favorendo il futuro del pianeta!
Energia pulita è pure riduttivo, sarebbe meglio parlare di energia positiva, quella che trasforma ogni momento della giornata in un’occasione di avvicinamento e soddisfazione; quella che consente di portare avanti l’aspetto pratico e logistico, senza trascurare il lato umano, facendo contemporaneamente da timone e da collante all’interno della famiglia.
Difficilissimo vero? Eppure le mamme lo fanno, H24, in modo spontaneo e naturale, con l’unico obiettivo di leggere felicità e soddisfazione sul volto di chi amano.
Ma facciamo un passo indietro.
In termini ambientali, le risorse energetiche rinnovabili sono considerate inesauribili perché si rigenerano alla stesa velocità con cui vengono consumate; eppure ci sono alcune risorse (come le foreste, ad esempio) che, a causa di un eccessivo sfruttamento, diventano esauribili.
E qui viene il bello.
Le risorse energetiche di una mamma sono esauribili o inesauribili?
E qual è la sua fonte energetica?
Immagino già le risposte: gli occhi felici dei figli; i loro sorrisi; un’ora alla spa; un pomeriggio di shopping; una doccia calda…
No, niente di tutto questo.
In una famiglia, quello che determina se le risorse energetiche di una mamma sono esauribili o inesauribili, quello che le consente di generare energia alla stesa velocità con cui viene consumata, è il papà.
Attenzione, non mi riferisco al supporto energetico sul fronte pratico (che pure è necessario, anzi fondamentale).
Diciamo che in quell’ambito, parlare di “Direttore delle Operazioni” può andar anche bene. Infatti, i papà “bravi” (quelli che aiutano in casa e si dedicano ai figli), nella maggior parte dei casi, eseguono ordini, in maniera consapevole e non (anche in questo siamo bravissime).
Poi, sul perché un papà che aiuta e collabora in casa debba essere considerato un perseguitato dai papà che non lo fanno, e un eroe dalle mogli di questi ultimi, parleremo in un altro momento.
Per ora concentriamoci sulle mamme.
Per essere generatori costanti di energie positive, l’unica cosa di cui hanno bisogno è un serbatoio emotivo sempre pieno.
Infatti, cosa succede se il serbatoio emotivo di una mamma è vuoto?
Potrebbe avere lo sguardo stanco, lamentarsi per le mille cose da fare, innervosirsi per qualcosa di apparentemente insignificante, diventare eccessivamente direttiva e imperativa, o addirittura trascurarsi…
Ognuna di noi lo manifesta a modo suo.
E ognuna di noi ha un suo canale privilegiato per ricaricarsi.
Come diche Chapman nel suo libro I cinque linguaggi dell’amore, a qualcuna basterà un commento positivo, un apprezzamento per quello che fa; a qualcun’altra serviranno 10 minuti a quattrocchi ogni sera in cui avere la completa attenzione del marito (potete fare a meno del tablet per 10 minuti, credetemi, è scientificamente provato); un’altra si sentirà rinascere ricevendo un regalo inaspettato, immotivato, anche un bigliettino con una frase va bene (farina del vostro sacco, possibilmente, ce la potete fare); c’è chi preferisce una carezza o un abbraccio, anche passando nel corridoio di sfuggita; chi invece apprezza maggiormente un gesto concreto di collaborazione o di aiuto, per sentirsi sempre uniti, una squadra, anche nelle piccole faccende domestiche (e non raccontatevi di essere troppo stanchi quando tornate dal lavoro perché vi assicuro che in casa c’è qualcuno più stanco di voi che non si lamenta).
Insomma, trovate voi il modo, basta che sia il SUO modo, e se non riuscite a scoprirlo potete chiedere direttamente oppure provarli tutti a rotazione, tanto per essere sicuri di non sbagliare.
Di certo, con il serbatoio pieno, una mamma farà esattamente tutto quello che deve fare (e che farebbe anche con il serbatoio a metà o a riserva), solo che lo farà con il sorriso, con calma e leggerezza, con la gioia nel cuore e la lucidità necessaria per trovare sempre la parola giusta, trasformando tutto quello che accade in energia positiva.
E chi di voi non vorrebbe una moglie così, una mamma così?
Bene. La buona notizia è che il potere è nelle vostre mani.
Cari papà, sveglia! Tocca a voi.
Fate un regalo a vostra moglie, ai vostri figli e pure a voi stessi.
Ringraziatela, ma A MODO SUO.
Riempite quel serbatoio, goccia dopo goccia.
Mettete un po’ di benzina nel generatore di energia della vostra famiglia.
Trovate ogni giorno una piccola cosa da fare per tenere sempre alto il livello e vedrete che, nelle vostre case, non mancherà mai l’energia giusta.
Non ci vuole molto.
Perché essere famiglia, o meglio, fare famiglia, è anche questo.
Pubblicato sul blog di Far-Famiglia il 12 maggio 2017
http://www.farfamiglia.it/articoli/articoli.php?id_articolo=927